Un anno con il Centro Culturale della Svizzera Italiana

    Cari amici,
    affermava Hannah Arendt che «una crisi ci costringe a tornare alle domande; esige da noi risposte nuove o vecchie». Nuove “vecchie”, in effetti, sono le ragioni del nostro operare riemerse dal confronto con le sfide di questo strano e drammatico 2020.  
    In un tempo in cui organizzare eventi pubblici e comunitari non era più possibile, ci siamo scoperti curiosi e creativi nel desiderio di riaffermare la certezza, per dirla con Vaclav Havel, che ogni cosa «ha un senso, indipendentemente da come andrà a finire».
    La grande sfida è stata quella di rinnovare e potenziare i mezzi di comunicazione di cui disponevamo per poter continuare la nostra attività e proporre un dialogo che non si poteva più svolgere secondo le modalità tradizionali.
    Nel mese di maggio, grazie al nostro nuovo sito e alla pagina Facebook, siamo dunque ripartiti con due rubriche – Amazing Grace e Life Corner – che ci hanno permesso di condividere con tutti voi storie, personaggi ed eventi, del passato e del presente, che ci testimoniavano qualcosa di irrinunciabile: lo stupore per un cuore che anche nelle avversità sa affermare tenacemente un senso. Allo stesso tempo, le due rubriche hanno ampliato il nostro orizzonte, permettendoci di collaborare con altri Centri culturali e promuovere le loro iniziative. 
    Questa ripartenza ci ha poi condotto all’esperienza forse più imprevista e gratificante di questo anno: l’opportunità di essere presenti, con alcune nostre proposte, nell’ambito del Longlake Festival di Lugano. Nel corso dell’estate, infatti, quando la pandemia ci ha offerto qualche mese di tregua, ci siamo potuti nuovamente incontrare e, grazie agli spazi messici a disposizione dalla Città di Lugano al Palazzo dei Congressi, abbiamo proposto la visione in streaming di alcune conferenze svoltesi al Meeting per l’amicizia fra i popoli di Rimini. Tutto dal vivo, e all’ombra degli alberi del parco Ciani, si è invece svolto il dialogo con il violoncellista di fama internazionale Enrico Dindo.
    Infine, negli ultimi mesi del 2020, siamo riusciti a sfruttare il nostro canale Youtube per permettere a tutti voi di seguire in diretta streaming due dibattiti: il primo, tutto “nostrano”,  ha coinvolto Omar Balmelli e Graziano Martignoni in una approfondita discussione sulla figura del padre e dell’educatore, in occasione della presentazione del libro di Roberto Laffranchini, Si può essere un buon padre?; il secondo, che ha lanciato un ponte virtuale tra Ticino e Stati Uniti, ci ha offerto un approfondimento sull’attualità americana grazie alle testimonianze dirette di Massimiliano Herber, corrispondente da Washington per la RSI, e Tommaso Bardelli, ricercatore della New York University.
    Nonostante la fatica e il dispiacere per aver dovuto sospendere le nostre attività “in presenza”, siamo molto grati per quanto è stato possibile realizzare nell’anno appena concluso, anche grazie alla vostra presenza e al vostro sostegno. Nuove strade si sono aperte e siamo curiosi di vedere dove ci porteranno…
    Rinnoviamo dunque il nostro invito a iscrivervi ai nostri canali social (Facebook e Youtube) e a visitare il nostro sito dove avrete la possibilità di iscrivervi alla nostra newsletter; infine, ma non di minore importanza, vi ricordiamo che il nostro Centro Culturale può esistere grazie al vostro aiuto: è dunque sempre possibile sostenere la nostra attività con una donazione sul nostro conto corrente:
    Centro Culturale della Svizzera Italiana
    c\o PostFinance 69-10409-9
    IBAN CH9309000000690104099

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