Van Thuan. Libero tra le sbarre

    Credi che sia un imbecille? Credi che ti abbia mandato al campo di rieducazione di Vinh Quang per conquistarti seguaci per il tuo piano cospirativo? (…) Tutti vogliono condividere la cella con te – le parole di Tu Ha erano rabbiose. – Ma non permetterò che contagi tutti i miei prigionieri.”

    In un periodo in cui di contagi e contagiati facciamo l’angosciosa conta tutti i giorni, ci sentiamo di riproporvi il fenomeno di un altro “contagio”, ma gioioso, portatore di vita, così ben descritto nel libro di Teresa Gutierrez de Cabiedes “Van Thuan. Libero tra le sbarre”. È la forza ammaliante di chi è vinto da una speranza incoercibile: quella del vescovo Van Thuan, per anni progioniero e rinchiuso per essersi rifiutato di tradire il suo compito nella Chiesa, e costretto all’isolamento per l’incontenibile capacità di tramettere la pace della fede perfino ai suoi secondini. Una testimonianza viva e attuale per noi che, di questi tempi e con le dovute differenze, sperimentiamo la forzatura dell’isolamento e le mura di una libertà condizionata dal diffondersi del coronavirus.  

    Leggetelo, o rileggetelo, il libro: potrebbero nascerne domande o provocazioni che saremo contenti di raccogliere ed eventualmente riproporre in un incontro pubblico. Aspettiamo i vostri commenti a questo articolo. Di seguito le indicazioni bibliografiche:

    Teresa Gutierrez de Cabiedes “Van Thuan. Libero tra le sbarre”, ed. Città Nuova

    Buona lettura

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